Il cuore del Parco dei Castelli Romani è a rischio, alberi e animali sacrificati per lo sport
Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa del Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani “appello delle associazioni ambientaliste per la conservazione della Biodiversità”.
“È da febbraio 2022 che i volontari delle diverse associazioni ambientaliste dei Castelli Romani organizzate nel Coordinamento Natura & Territorio controllano la zona del Vivaro, non solo per le numerose discariche presenti ma anche per l’abbattimento di alberi e piante autoctone. Numerose sono state le segnalazioni, anche all’interno delle cosiddette “Zone di Protezione Speciale”, istituite grazie anche al lavoro dei volontari. Come d’altronde lo stesso Parco Regionale dei Castelli Romani, voluto con una proposta di legge proprio dai cittadini per tutelare la biodiversità naturale presente.
Dopo 43 anni di lotte ambientaliste, siamo riusciti a far istituire ben 4 aree di importanza europea e una perimetrazione definitiva del Parco. Questo, in un paese normale, dovrebbe essere lo strumento ideale per conservare gli habitat e la biodiversità, e invece si continua a pensare al territorio e alla natura come a un patrimonio commerciale da depredare senza controllo.
Purtroppo nessuna di queste 4 aree di importanza europea è realmente protetta. Il Monte Artemisio è preda delle aziende boschive che ormai tagliano in ogni periodo qualsiasi specie botanica, anche le più protette; il Lago Albano ha ormai perso più di 40 milioni di mc di acqua perdendo la biodiversità botanica e faunistica delle sue rive. I crateri dei laghi sono preda da anni di abusi edilizi, discariche e frane. L’unica foresta planiziale dei Castelli Romani e zona umida di importanza europea, il SIC Cerquone Doganella, vede tagli indiscriminati, bracconaggio ed edifici abusivi.
Proprio in questa ultima area da febbraio 2022, abbiamo segnalato al Parco numerosi tagli indiscriminati compiuti addirittura con mezzi cingolati radioguidati. Nonostante la segnalazione al Parco i tagli sono continuati anche a marzo, sempre con le stesse modalità. Questo ci ha messo in allarme sapendo che a settembre ci sarebbero stati i Campionati del mondo di sport equestre, con vari annunci di nuove costruzioni, strade e rotatorie nel cuore verde del Parco con più di 5 milioni di euro a disposizione dalla Regione Lazio.
È previsto, secondo gli organizzatori, un parcheggio per più di 2000 auto, in un’area dove ogni anno sono uccisi dalle auto centinaia di animali selvatici per la mancanza di corridoi ecologici.
Inoltre è stato dato il via a un protocollo tra Parco e FISE per la deportazione delle talpe presenti sul campo di gara degli sport equestri. In questo protocollo era previsto lo spostamento senza uccisione di questi animali. Pur non essendo genericamente una specie protetta, all’interno di un Parco lo dovrebbe invece essere, soprattutto per il suo ruolo di equilibratore del suolo. Un’operazione su cui abbiamo molti dubbi vista la difficoltà di questa specie di sopravvivere fuori dal terreno. Riteniamo che in questa operazione siano morte centinaia di individui di questa specie.
Per tutti questi fatti il 29 luglio le associazioni del coordinamento hanno fatto un esposto e chiesto informazioni, ma nessuno, nonostante il carattere d’urgenza, ha dato risposta, né il Parco, né la Regione e purtroppo neanche i Carabinieri Forestali.
In particolare abbiamo chiesto:
chi ha autorizzato la realizzazione delle rotatorie nei pressi del sito di importanza comunitario del Cerquone Doganella e il responsabile del procedimento;
che provvedimenti sono stati presi per il taglio di alberi e piante protette all’interno della stessa area del Cerquone e in quella della Doganella;
quali sono i numeri degli spostamenti delle talpe dal campo di gara equestre con in particolare riferimento al numero di individui prelevati in totale e quanti siano sopravvissuti a questa pratica;
quali altre opere sono previste nell’area intorno al campo equestre e dove saranno parcheggiate le più di 2000 auto previste dagli organizzatori.
Chiediamo inoltre all’ente di gestione del Parco dei Castelli Romani di non permettere ulteriore consumo di suolo nel cuore del Parco con la realizzazione di rotatorie, dal costo di oltre 600.000 euro l’una, e di utilizzare questi finanziamenti per opere più utili come una pista ciclabile, corridoi ecologici e opere di ingegneria naturalistica per preservare le risorse idriche”.
Appello del Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli, Italia Nostra sezione Castelli Romani, EcoIstituto RESEDA, EquIncontro Natura, Diakronica, La Spinosa per l’Ambiente, FabricAlbano, Vedere Altrimenti A.p.s., AEA Latium Volcano APS, Societas Herpetologica Italica – Sezione Lazio.
Last Updated on 2 Settembre 2022 by