Il lago restituisce quello che ingiustamente ha ricevuto
Con l’abbassamento delle acque del Lago Albano riemergono macchine, vasche da bagno, biciclette e alcune straordinarie sorprese.
Il Lago Albano sta restituendo pian piano quello che ingiustamente ha ricevuto da chi incurante della sua salute, ha deciso di inquinarlo, gettando oggetti di ogni tipo. Con l’incessante calare del livello delle acque non solo progredisce il danno ambientale, ma riaffiorano macchine, vasche da bagno, biciclette e altro. A raccontarlo attraverso il nostro giornale, sono i ragazzi del gruppo Scout Nautici Albalonga 1°, il gruppo laico di Albano/Castel Gandolfo della Federscout, impegnato da più di 20 anni nella tutela dei nostri due laghi. Il gruppo svolge periodicamente attività di monitoraggio ambientale, pulizia delle sponde e delle acque ed è costantemente in contatto con le Protezioni Civili di Castel Gandolfo ed Albano, ma anche con il Museo Civico e la sovrintendenza per segnalazioni e interventi.
“La prima canoa costruita interamente da noi, con stecche di legno e stoffa, risale al 1983, quando abbiamo fondato il Cecchina 1°, nato ancor prima del Parco Regionale. Sono oltre quarant’anni che ci prendiamo cura dei nostri laghi vulcanici, due realtà uniche al mondo – cosi Silvia Argano, tra i veterani anche di questo di questo gruppo, inizia così a raccontare la sua esperienza. Credo che tutte le associazioni ed i cittadini dei Castelli dovrebbero prendere coscienza delle enormi conseguenze sul nostro territorio del continuo abbassarsi del livello delle acque del Lago, molto più evidenti rispetto al bacino di Nemi. La nostra opera di volontariato educativo ed ambientale è sempre stata indirizzata ad avere il massimo rispetto dei nostri paesi e della Storia, quella con la S maiuscola, che è passata da qui. Durante i nostri interventi, eseguiti con il supporto dei pedalò e dei Kayak del gruppo, ci capita ancora di recuperare oggetti abbandonati e risalenti agli anni 60, quando il lago ha rischiato di divenire la discarica dei costruttori della zona. In quel periodo è stata fatto un enorme passo avanti con l’istituzione del Parco Regionale dei Castelli Romani. La situazione attuale richiede uno sforzo congiunto di tutti quelli che hanno a cuore i Castelli Romani, e non solo i Cittadini di Castel Gandolfo e Albano. È necessario per una volta le ideologie o i pensieri politici, per affrontare la crisi ambientale: servono unione di intenti e forte volontà da parte di associazioni, scuole, cittadini e soprattutto i loro rappresentanti”.
La preoccupazione oltre la crisi dei laghi
I ragazzi del gruppo Scout Nautici Albalonga 1°, sono preoccupati anche dalla prossima costruzione del termovalorizzatore che Roma Capitale realizzerà a Santa Palomba, proprio al confine con i Castelli Romani. Le conseguenze di questo impianto potrebbero aggravare la già difficile situazione degli specchi lacustri e di tutto l’ecosistema. Unanime il loro pensiero: “Alla già difficile situazione del Lago, si è aggiunta la scelta di costruire proprio qui da noi un gigantesco impianto per bruciare i rifiuti di Roma, che non solo mortifica tutti gli sforzi fatti in decenni da tutte le nostre amministrazioni e dalle tantissime Associazioni che hanno a cuore l’ambiente, come gli Scout, per arrivare a quote da record per la raccolta differenziata nei Colli Albani, ma con ogni probabilità inciderà sulla salute dell’uomo e concorrerà ad aggravare la crisi idrica che caratterizza il nostro territorio. A destare apprensione è l’immensa necessità di acqua necessaria al funzionamento dell’inceneritore, i numeri sono chiari, il rischio di non riuscire più a bloccare l’abbassamento delle acque diventa così altissimo”.
Agli albori
Silvia Argano prosegue nel suo racconto tornando con la mente all’inizio di tutto. Non solo ambiente tra gli interessi generali di questo gruppo, ma anche particolare attenzione alla storia e al senso civico. “Con le nostre attività nel lago da decenni ci interessiamo anche della parte Storico-Archeologica, del territorio, un’attenzione che da sempre è al centro della nostra missione. Già nel 1975, sotto la guida del compianto Pino Chiarucci, fondatore del Museo di Albano, è stato effettuato un primo campo in stile ‘Scout’ nella zona Nord-Est, all’epoca immersa nelle acque.” Pino – ci spiega Silvia – non era solo un uomo di cultura, ma anche un vecchio capo scout prima in Argentina e poi in Italia. Con Maurizio Sannibale, attualmente direttore della sezione Etrusca dei Musei Vaticani, riprende a raccontare Silvia, mi occupavo del settore restauro, mentre Riccardo Ricci – altro membro storico del gruppo – era impegnato con Pino Chiarucci e il resto del gruppo nel rilievo e studio dei materiali della grande Villa-Tempio che si affacciava sul Lago nel 1° secolo dc”. Una collaborazione, quella con Maurizio Sannibale, che prosegue ancora oggi. La sezione Etrusca dei Musei Vaticani è stata oggetto di una recentissima visita dei ragazzi che hanno preso parte a uno degli ultimi campi SOSS – Squadre Operative Soccorso Studenti svolto in questi mesi estivi.
Il ritrovamento di un importante reperto storico
Compiere queste attività di pulizia periodiche serve non solo a rimuovere oggetti inquinanti e pericolosi, ma qualche volta ci si può imbattere in preziosi reperti storici. Silvia ci racconta la fortunata avventura di qualche anno fa.
“Durante una delle nostre attività nautiche, nel 2019, mentre istruivamo i ragazzi SOSS delle Scuole superiori di Roma sull’importanza della conoscenza del nostro territorio, intenti nel rimuovere i resti di un pedalò affondato da anni e pericoloso per i bagnanti, abbiamo notato un angolo di intonaco giallo su un largo pezzo di fango in bilico sull’acqua che in quella zona scende a picco fino ad oltre 100 metri. I lunghi anni di pratica con Pino Chiarucci hanno permesso il recupero in estrema emergenza di tre frammenti di affresco. I reperti, come previsto dalle norme attuali, sono stati consegnati nelle mani dell’attuale Direttore del Museo di Albano, Massimiliano Valenti, che se ne è preso immediato carico. Successivamente abbiamo accompagnato l’allora sovraintendente Simona Carosi a visionare il sito, che a distanza di pochi giorni dal rinvenimento era già stato coperto dai rovi ed era, in pratica, scomparso nella vegetazione”.
Le parole di Massimiliano Valenti, direttore del Museo di Albano
Elisa Bulzoni, divenuta appena maggiorenne, una delle nostre ragazze di Roma del progetto SOSS e che opera in collaborazione con diverse associazioni dei Castelli, tra cui gli Scout dell’ Albalonga 1°, ha raccolto le parole del Direttore del Museo di Albano, Massimiliano Valenti: “L’affresco recuperato è stato segnalato alla sovrintendenza ed è divenuto così proprietà dello Stato, in carico al Museo di Albano. È un bellissimo esempio di età imperiale (Giulio Claudia) e verrà esposto insieme all’altro affresco rinvenuto negli anni 70; il ritrovamento è un reperto importante proprio perché recuperato da una zona in stato di abbandono, mentre normalmente gli affreschi che conosciamo provengono dalle città vesuviane, come dal fango di Ercolano. L’intervento di restauro è stato lungo e complesso, eseguito in maniera impeccabile da una restauratrice accreditata. Le svastiche riportate sono un simbolo antichissimo, e ci saranno studi successivi. Appena avremo un supporto idoneo verrà esposto, abbiamo anche diversi altri nuovi reperti interessanti che ci sono stati consegnati da altre persone e di cui mi sono occupato personalmente. Stiamo pensando anche ad una sala ‘immersiva’ per rendere più interessanti le visite al Museo”
“Elisa è una veterana del Progetto Soss – conclude Silvia – ed è veramente appassionata al nostro Lago e della sua storia, insieme ai ragazzi del gruppo Albalonga 1° anche in questi giorni stanno continuando a ‘proteggere’ il Lago Albano. Le nostre attività nel Lazio si interromperanno a metà agosto, quando tutto il gruppo si trasferirà a Salina, nelle Eolie, per aiutare ad avviare il Parco Marino appena istituito”.