Il “sesto senso”: tra corpo e spirito
Abbiamo avuto tutti, qualche volta, la sensazione di sapere che sarebbe successo qualcosa, poco prima che si verificasse: lo chiamiamo “presentimento” o “sesto senso”.
Il nostro recettore più sensibile è identificato nella ghiandola pineale, un piccolo “radar” posto al livello dello spazio tra le due sopracciglia (“sesto chakra”).
Questa ghiandola, anche detta “terzo occhio” o “occhio interiore”, è situata al centro del cervello e secerne importanti sostanze, tar cui la melatonina, che regola il ritmo circadiano, stimola il sistema immunitario e, essendo prodotta ed elaborata nel periodo notturno, nel quale raggiunge il massimo della sua attività, stimola la conoscenza intuitiva e le facoltà più sottili.
Un’altra sostanza particolarmente interessante è la DTM (Dimetiltriptamina). La DTM è un neurotrasmettitore, chiamato anche la “Molecola di Dio”. Studi scientifici ne hanno dimostrato una particolare concentrazione in due momenti della vita: la nascita e la morte.
Un buon funzionamento della ghiandola pineale garantisce non solo un benessere psicofisico, come può essere dormire bene, avere maggiore energia e un sistema immunitario forte, ma soprattutto avere una capacità intuitiva più sviluppata, amplificando, dunque, le capacità extrasensoriali.
Quali sono i comportamenti per favorirne lo sviluppo e quelli da evitare?
Azioni favorevoli al buon funzionamento della ghiandola sono: lo yoga; la meditazione; dormire completamente al buio, poiché permette di produrre meglio la melatonina; l’esposizione al Sole, in quanto favorisce la produzione di serotonina, che serve alla pineale per la produzione di melatonina.
Azioni da evitare, in quanto causano l’atrofizzazione della ghiandola, sono l’insonnia e l’utilizzo costante di dispositivi elettronici e fluoro, sostanza che si accumula prevalentemente nella ghiandola pineale e crea calcificazioni.
La ghiandola pineale è considerata, fin dall’antichità, la sede dello spirito. Infatti, spesso la ritroviamo raffigurata nelle iconografie di popoli, quali: Egizi (occhio di Ra), Sumeri, Babilonesi, Indonesiani, Greci e Romani (bastone con sopra il cono di pigna).
Oggi, sempre più spesso misuriamo la nostra felicità in base a ciò che possiamo comprare o raggiungere, in quanto obiettivo materiale, tralasciando completamente la nostra parte spirituale. Questo genera sempre più frequentemente sintomi di frustrazione e malessere fino ad arrivare al disagio psicologico.
Dovremmo recuperare la parte pura che c’è in noi e ristabilire un equilibrio tra corpo e anima. Citando Einstein: “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono“.
Roberta Sciamanna