L@ Mer: poesie scritte di getto, nel breve passo di una stagione. La più calda degli ultimi anni
Incontriamo Alessandro Lentini, un amico che si riscopre poeta da una vita e compone versi per porre una barriera tra sé e il mondo e per abbattere quella distanza a cui spesso è costretto. Un giovane, ma esperto poeta autodidatta, che si ispira a Bukowsky e Montale soprattutto, che gioca con le parole e che ci racconta nell’ultimo libro, “L@ Mer”, un nuovo amore che nasce. Non sapremo mai se siamo testimoni di un nuovo sentimento dell’autore, ognuno è libero di fantasticare sulla questione.
Alessandro, scrivi poesie dai tempi della scuola, sono passati quindi molti anni dai tuoi primi versi, sei un poeta autodidatta?
“Direi 25 anni più o meno dalla prima poesia. Anche se all’epoca di buono c’era solo l’emozione che le ispirava. Sono autodidatta ispirato, seguito e “consigliato” dai miei poeti preferiti, Bukowsky e Montale su tutti“.
Da cosa nasce il bisogno di mettere in versi i tuoi pensieri?
“Immagino che sia un po’ il bisogno comune di tutti i poeti, traducibile nella difficoltà di poter dire quello che scriviamo. Per qualcuno è impossibilità data magari dalla distanza, per altri è come nascondersi dietro ad un foglio di carta per vincere alcuni timori; altri faticano a parlare, altri ancora a farsi capire e quindi cercano di farsi interpretare. Per me sono valide tante ragioni ma per lo più parlo poco e sono spesso lontano dai miei affetti“.
Che tipo di poesie ci sono nel tuo libro?
“Nello specifico, in questo libro, parlo d’amore. Delle prime scintille d’amore che ci sono all’inizio di un rapporto. È un po’ monotematico, ma molto crudo e veloce. Il sentimento non è mai citato, ma è impossibile non scorgerlo. La lettura è veloce, almeno quanto lo è stato scriverlo, una stagione“.
Dopo “Whisky e Taccuini” arriva il tuo secondo libro, che differenza c’è tra le due raccolte?
“Direi che la differenza è totale. Sia nei temi, Whisky e Taccuini è l’addio all’adolescenza e ai suoi sogni irrealizzabili, in L@Mer racconto l’inizio di una storia d’amore; sia nello stile: più incline alle regole poetiche Whisky e taccuini, più libero di sperimentare L@Mer. In sostanza un po’ la differenza che ci può essere tra la poetica di Bukowsky e quella di Montale“.
Un motivo per comprare “L@ Mer”?
“Principalmente per leggere. Leggere è una funzione essenziale della vita. Ci permette di conoscere, di essere dove non possiamo stare, di essere chi non possiamo essere. Ci fa sognare e ricordare. E poi perché non è male!“.
Perché quella chiocciola al posto della A?
“Un richiamo alla modernità e un indizio sulla vera natura del titolo, dal francese ‘Il mare’. Il mare non è quasi mai citato nel volume, ma la persona oggetto di tante attenzioni poetiche gli somiglia. È pericolosa e affascinante, è romantica e tempestosa, vitale e impetuosa. Lei è il mare“.
Stai già lavorando a un progetto futuro?
“Futuri e passati. Molte poesie già scritte stanno confluendo in alcune raccolte di prossima pubblicazione e qualcosa con altro stile sta nascendo!“.
Il tuo libro è solo in versione e-book?
“No, è ordinabile sul sito dell’editore, Streetlib, su Amazon e nelle librerie nazionali anche in versione cartacea“.
Raccontaci un aneddoto legato a questo libro
“Per esempio la poesia ‘Si baciano tutti’. L’ho scritta quando gran parte della pubblicazione era pronta. È arrivata in extremis. E il finale non era così diceva: ‘per vedere da solo, ancora una volta baciarsi tutti’. Un evento fortunato ha modificato in meglio il finale. E anche la mia vita!“.
Ma quindi è un volume autobiografico?
“Ah.. io non l’ho mai detto!“.
Potete acquistare il libro, edito a € 7.99 nella versione cartacea
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SO LE OTTO
(stanno a chiude)
So le otto, stanno a chiude
se non prendi le scarpe ‘n te le ridanno più.
L’Olimpico, lungotevere, da stamattina
In mezzo a un sacco di soggetti..
“Che caldo, facciamo il bagno?”
Si è meglio, sinnò me moro.
Tu che nuoti a ranocchia,
io ti seguo a cagnolino.
Tra la cuffia e l’acqua de sta piscina
vedo solo l’occhi tua
e bastano quelli a rincojonimme.
Ma che marinaio d’acqua dolce!
Ma tu sei bella, bella, bella
Che sta parola nun rende l’idea
Io non ne conosco altre tesò,
che m’hai preso pe’n poeta?
Io nun so bravo come loro
me so essiccato ar sole
me so ‘mbriacato de cloro
ma c’ho fame de te!
So le otto, stanno a chiude
prima o poi dovevamo andarcene a casa.
Aspe, fai passare il tuffatore provetto
e gufetto e il nuotatore che viè da Messina!
“Eravamo i più fighi” dici te “No, tu” t’arisponno.
“Da uno a dieci?” Che baci ti darei quando non mi credi!
Sta domenica e chi se la scorda
è come se fosse la prima domenica der monno
la tua pelle, il tuo collo..
“Mi spii quando dormo”Aho ma che stai a ddì!
La vita chiede sempre un impegno
maggiore
ma se il premio sei tu..
Tu che sei bella, bella, bella
e sta parola è proprio senza sale.
A me nun me viè niente de mejo tesò
e mica so’n poeta!
Io m’essicco ar sole
io passeggio, lumachino nullafacente
m’embriaco de cloro.
E mai, mai me sazzio de te!
SI BACIANO TUTTI
(Tranne noi)
Si baciano tutti
uomini e donne
ragazzi e ragazze
adolescenti impazzite
giovanotti arrembanti.
Si baciano tutti tranne noi
all’uscita del bosco
in una Smart minuscola
sulla porta di un treno
all’ex bar Fontana
uomini con uomini
donne con donne
cani con cani
capi di stato.
Si baciano tutti
sulle guance con le labbra
guancia a guancia
noi piano piano
sempre meno guancia
ma si baciano tutti
chi parte è più forte
chi resta, magari piange
chi se ne frega
e pensa ad altro
chi non da importanza
e pensa ad altro
chi si è abituato
e pensa al prossimo post
chi si è stufato
e pensa a chi aspetta di nascosto
ma si baciano tutti
anche stasera
anche se non li vedo
anche se non li senti
è nell’aria
il fruscio di un abbraccio
le mani impacciate
le gambe dimenticate
gli occhi appena chiusi
i nasi che si sfidano
le labbra che si scontrano
le orecchie infuocate
la barba che punge
i nasi che si aggirano
le labbra che si schiudono
la mano sulla schiena,
di nascosto
occhi socchiusi
per vedere se è vero
che stasera
si baciano proprio tutti.
Emanuele Scigliuzzo
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