Marino, il TAR nega risarcimento ai costruttori su Divino Amore
Marino – “Il risultato di oggi rende evidente la traiettoria di una comunità che vince contro gli interventi di insostenibilità e concentrazione delle ricchezze, in questo caso naturali e paesaggistiche. Sono passati tre anni da quando da quando ho fatto approvare l’emendamento a mia firma per l’ampliamento del Parco Appia Antica, che ha portato a compimento un cammino di salvaguardia durato decenni, i cui primi attori sono stati i cittadini organizzati: a partire dall’associazione Argine Divino Amore di Marino, così come tutte le realtà civili e politiche che fattivamente si sono affiancate nella battaglia.
Quella legge, identificativa di una lotta collettiva in difesa della natura pubblica delle risorse naturali, è stata solo un primo passo che ha tutelato anche altri 800 ettari oltre al cosiddetto Divino Amore, come previsto sin dal 2005 e ben prima che si prevedessero investimenti insostenibili su quelle aree.
Il risultato di oggi arriva dopo la sentenza della Consulta riguardante l’ampliamento a mia firma, che ha stabilito facendo scuola la prevalenza della salvaguardia paesaggistica e naturalistica rispetto ai diritti edificatori – principio d’altronde del tutto evidente dal tenore e dallo spirito dell’art. 9 cost – e dopo i vincoli apposti anche dal ministero su iniziativa della ex Giunta Colizza e dell’allora assessore all’Urbanistica Trinca.
Incontro fondamentale hanno rappresentato per me i legali, in particolare la Prof. Elisa Scotti e il Prof. Raffaele Bifulco, che hanno perorato il sogno in Corte Costituzionale”.
In una nota appena diramata dal consigliere regionale Marco Cacciatore (Europa Verde)
Presidente Commissione X Urbanistica, Politiche abitative, Rifiuti Regione Lazio
Last Updated on 27 Gennaio 2022 by