Nemi-Albano, la senatrice Fattori Elena sottolinea le criticità idrogeologiche del territorio, la lettera ufficiale al Ministro
Albano/Nemi (Rm) – Riceviamo e pubblichiamo l’atto ufficiale della senatrice Elena Fattori, del gruppo misto, nel quale invita il ministro della transizione ecologica a riflettere sulla costruzione dell’inceneritore di Santa Palomba. La lettera prende posizione dalle forti criticità idrogeologiche della zona dei laghi, dal generale abbassamento del livello dell’acqua, mettendole in relazione con quello che sarebbe il fabbisogno idrico dell’impianto inceneritore.
La lettera:
“Premesso che:
la falda sottostante l’area dei Colli Albani soffre da decenni di criticità idrogeologiche, prova ne sia il fenomeno dell’abbassamento del livello dei laghi di Albano e Nemi; le precipitazioni cumulate sul territorio, aggiornate al maggio 2022, evidenziano un importante deficit pluviometrico rispetto alle condizioni medie di lungo termine ed eventuali precipitazioni “nella norma” nel periodo estivo non sarebbero comunque sufficienti per recuperare il deficit accumulato; si sta delineando una condizione di grave deficit pluviometrico, anche più severa di quella dell’anno idrogeologico 2017 e, conseguentemente, le relative portate sorgive delle fonti di approvvigionamento ATO2-Roma riportano già valori inferiori alle medie stagionali; l’area che potrebbe essere maggiormente interessata dal deficit di disponibilità idrica è quella dell’area sud est di Roma (Colli Albani) alimentata da fonti locali e dagli acquedotti Simbrivio e Doganella, con previsione, nei 14 comuni interessati, di turnazioni idriche nel periodo estivo che coinvolgerebbero 180.000 abitanti;visto che: l’inceneritore proposto dal sindaco Gualtieri, presumibilmente nella zona Santa Palomba, annunciato il 22 aprile scorso nel corso del Consiglio comunale, aggraverebbe la situazione idrica dei castelli romani; un impianto uguale a quello di Torino, di dimensioni paragonabili a quello proposto per Roma, comporterebbe un fabbisogno di circa un milione di metri cubi di acqua all’anno, il che corrisponderebbe al fabbisogno idrico di un’altra cittadina di circa 13.000 abitanti; il DGR n. 445 del 2009, recante “Provvedimenti per la tutela dei laghi di Albano e Nemi e degli acquiferi dei Colli Albani” con l’individuazione e classificazione delle aree a regime idrogeologico alterato nell’ambito degli acquiferi vulcanici dei Colli Albani, stabilisce, tra le aree critiche, la A4 che comprende la zona ove è ubicata la località chiamata Santa Palomba al confine tra Roma, Albano e Pomezia; la stessa legge prescrive “In ciascuna area critica e nell’area di protezione dei laghi è sospeso il rilascio delle autorizzazioni alla ricerca delle acque sotterranee”; nelle NTA del piano regionale della tutela delle acque, all’art. 22, è scritto “Sono aree sottoposte a tutela quantitativa, ai sensi dell’art 95 del d.lgs. 152/2006, le aree nelle quali l’utilizzazione quantitativa delle risorse idriche è tale da compromettere la conservazione delle risorse e le future utilizzazioni sostenibili”, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo abbia accuratamente valutato la sostenibilità di un impianto idrovoro di tale dimensioni“.