Parco dei Castelli Romani, sorvolo sulle aree protette del Lazio: novità
L’A.I.P. (Aeronautical Information Publication o Servizio Informazioni Aeronautiche), la pubblicazione ufficiale E.N.A.V. (Ente Nazionale di Assistenza al Volo) che contiene le informazioni aeronautiche di carattere duraturo necessarie per la navigazione aerea, ha pubblicato un supplemento (AIP AIRAC SUP S43/22 del 15 dicembre 2022) che istituisce, con periodo di validità dal 26 gennaio 2023 al 28 dicembre 2023, una serie di divieti di sorvolo sulle aree protette istituite dalla regione Lazio.
Si ricorda, a tale proposito, che La legge 6 dicembre 1991, n. 394 “Legge quadro sulle aree protette” all’art. 11 h) stabilisce che “è vietato il sorvolo di velivoli non autorizzati, salvo quanto definito dalle leggi sulla disciplina del volo”.
In particolare, in questo supplemento si legge che sussiste un “Divieto di atterraggio, decollo e sorvolo di aeromobili e di apparecchi a motore per il volo da diporto o sportivo.
Sono esentati il volo libero (senza motore) e gli aeromobili per reali attività di soccorso, di emergenza, di antincendio, di protezione civile, di vigilanza e salvaguardia della pubblica incolumità. Ulteriori deroghe possono essere concesse e coordinate di volta in volta con l’ente gestore dell’area naturale protetta”.
Tutti i nuovi divieti si rivolgono al decollo, atterraggio e sorvolo di tutti gli aeromobili o apparecchi VDS dal suolo fino a 150, 300 (nel caso del Parco regionale dei Castelli Romani) o 500 metri dal suolo, rivolgendosi in particolar modo quindi ai mezzi a pilotaggio remoto (droni). La violazione del divieto previsto dalla norma nazionale sopra indicata sarà sanzionabile sulla base dell’avvenuta pubblicazione sull’AIP Italia.
Si ribadisce che al momento tale supplemento ha validità fino al 28 dicembre 2023, ma in futuro è previsto l’inserimento che renderà le aree permanenti. Per quanto concerne il volo libero (senza motore) si ricorda comunque che la stessa, essendo un’attività potenzialmente disturbante per la fauna selvatica (soprattutto l’avifauna in prossimità delle aree di nidificazione), va in ogni caso sottoposta ad una specifica richiesta di nulla osta da inoltrare all’Ente Parco.