PCI Albano: “Borelli-Marini, 4,6 milioni di buco nel bilancio”
Il PCI di Albano Laziale comunica che il primo atto della nuova maggioranza Borelli-Marini ha approvato nel Consiglio comunale del 13 novembre 2020 la la delibera che dichiara un disavanzo pari a 4.619.719 milioni di euro di Crediti inesigibili.
“L’accantonamento di crediti inesigibili è il classico metodo utilizzato dalle amministrazioni in dissesto per far apparire ‘magicamente’ i propri conti in ordine” afferma il PCI albanense.
Per contrastare queste pessime pratiche adottate dalle peggiori amministrazioni comunali, sotto la spinta della Corte dei Conti il Parlamento, è intervenuto l’art. 39-quater, comma 1, del Decreto legislativo del 30 dicembre 2019, n. 162 obbligando i comuni “furbi” che avevano scelto il metodo semplificato ad utilizzare il metodo ordinario, che porta allo scoperto montagne di crediti ormai inesigibili.
Il flop del Comune di Albano nella lotta all’evasione dei tributi comunali è stato certificato dall’Organo di revisione che attesta “non si possono ritenere conseguiti i risultati attesi“. Ad esempio, con riferimento alla TARI il riscosso sull’accertato è pari allo 0,95% (6.878 euro riscossi rispetto ai 727.451 accertati).
Il PCI Albanense ha denunciato inascoltato un’altissima evasione della TARI: ad Albano 22.809 soggetti (17.109 famiglie residenti, 2.200 seconde case e 3.500 attività economiche) dovrebbero pagare la TARI. Invece, a pagare la tassa sui rifiuti sono solo 18.700 utenze. Ripianare questo debito di 4,6 milioni di euro costituisce un’ipoteca sui bilanci del Comune di Albano dei prossimi 15 anni.
“In sintesi” conclude il PCI di Albano “questo buco di bilancio aumenterà la decadenza e il declino del comune di Albano. Il tutto ovviamente dovrà fare i conti con i danni al tessuto socio economico determinati dalla pandemia Covid-19 i cui riflessi non saranno di certo a breve e medio termine“.