Raddoppiati i giovani che soffrono di disturbi alimentari. Nel Lazio mancano le strutture residenziali
In Italia aumentano vertiginosamente le persone che soffrono di disturbi alimentari, ma le strutture di cura sono insufficienti. La mozione di Marietta Tidei, capogruppo di Azione-Italia Viva
Lazio – “Secondo gli ultimi dati pubblicati recentemente dal Ministero della Salute, i casi di disturbi alimentari in Italia sono passati dai circa 680 mila del 2019 agli oltre 1 milione e 450 mila del 2022: più del doppio. Tra questi, un fortissimo aumento si registra tra i giovani e giovanissimi, in particolare nella fascia di età compresa tra i 12 e 14 anni e con un anticipo evidente nell’insorgenza di queste patologie: oggi si ammalano infatti anche bambine e bambini di 10 anni.
L’insufficienza delle strutture e la richiesta della Tidei
Nel Lazio, come riportato in uno studio pubblicato lo scorso novembre dal Bambino Gesù, dopo il Covid le malattie connesse con i disturbi del comportamento alimentare sono raddoppiate e tra i giovanissimi sono aumentati del 96% gli ingressi in pronto soccorso, del 56% i ricoveri e del 24% i day-hospital. A fronte di questa grave emergenza sanitaria, nella nostra Regione i posti letto disponibili nelle strutture pubbliche per i giovani affetti da tali disturbi sono attualmente poche decine. Una situazione del tutto insufficiente e che rischia di aggravarsi ulteriormente nei prossimi mesi. Nonostante il lavoro prezioso di centri di eccellenza come la struttura del Santa Maria della Pietà, bisogna dare maggiori risposte sul tema delle strutture residenziali.
Proprio sulla necessità di colmare questo deficit, la capogruppo di Azione-Italia Viva alla Regione Lazio, Marietta Tidei, ha presentato una mozione nel settembre del 2021. Chiedeva in tempi brevissimi una risposta all’improcrastinabile fabbisogno regionale in termini di servizi dedicati alla cura dei disturbi alimentari con specifico riferimento alle strutture residenziali.
“Alla luce dell’aggravarsi della situazione sanitaria di tali patologie e del diritto dei nostri giovani e delle loro famiglie di avere strutture sul proprio territorio per curarsi, nei prossimi giorni risolleciteremo l’Assessorato alla Sanità ad assumere questa questione in via prioritaria”.