Roma, Faroni, Gruppo Ini: “Nella sanita’ non possono esistere medici di serie a e di serie b. Tra i primi a sottoscrivere il rinnovo del contratto dei medici, un impegno doveroso e lungimirante per la sanità privata”

Roma, Faroni, Gruppo Ini: “Nella sanita’ non possono esistere medici di serie a e di serie b. Tra i primi a sottoscrivere il rinnovo del contratto dei medici, un impegno doveroso e lungimirante per la sanità privata”

Roma – Nei giorni in cui le posizioni tra le organizzazioni sindacali dei medici e i rappresentanti nazionali  delle strutture private si fanno più distanti, accendendo il dibattito, Cristopher Faroni, Direttore Generale del Gruppo INI, fondato 75 anni fa dal Prof. Delfo Galileo Faroni, esprime la propria posizione sulla questione, raccontando l’esperienza del proprio gruppo. 

grafiche aprile 2022

Abbiamo sottoscritto quasi un anno fa – dice Faroni – in tempi non sospetti, l’accordo per il rinnovo del contratto dei medici. Siamo convinti, oggi come allora, di aver intrapreso un percorso virtuoso, innovativo e nuovo rispetto al passato. Non possiamo scordarci oggi di quanto abbiamo attraversato negli ultimi due anni: una pandemia devastante, sotto  tanti punti di vista, nella quale i medici hanno avuto un ruolo fondamentale, con tutti i rischi del caso, per mantenere  attivi reparti e servizi. Questo ci ha fatto capire quanto i medici siano sempre più centrali nelle nostre organizzazioni e  che è necessario, oltre che etico, valorizzarne adeguatamente la professionalità. Non esistono medici di serie A e di serie B”.  

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A quasi un anno da quell’accordo – prosegue Faroni – non possiamo che confermare la validità del percorso intrapreso,  pur rispettando le scelte di altri, nonostante i problemi e le congiunture che stiamo affrontando tutti: la lunga pandemia  prima e ora le conseguenze della guerra in Ucraina con lievitazione dei costi energetici, lo stallo sull’adeguamento dei tariffari regionali delle prestazioni sanitarie”. “Siamo convinti di questa scelta, apprezzata dai nostri professionisti – conclude Faroni – e speriamo che altri operatori  ci seguano in questo percorso. Una soluzione rapida di questa situazione è auspicabile, sia per gli operatori della sanità  ma soprattutto per i pazienti, che rischiano ulteriori disagi”.

Last Updated on 21 Aprile 2022 by

Redazione

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