Roncigliano, il Tar proroga di altri 3 mesi l’attività della discarica
Albano – Una nuova proroga alle attività della discarica di Roncigliano è giunta dal TAR del Lazio tramite un’ordinanza provvisoria emanata il 2 novembre con cui rigetta la richiesta cautelare sospensiva dell’Ordinanza di riapertura della discarica emessa dalla ex Sindaca di Roma Virginia Raggi il 15 luglio scorso.
Tale richiesta è giunta al tribunale amministrativo da un nutrito gruppo di cittadine e cittadini, comitati di quartiere e associazioni presenti sul territorio come Italia Nostra e Salute Ambiente Albano, che ha trovato l’ennesimo muro di gomma da parte del giudice amministrativo.
“L’efficacia temporanea degli atti impugnati – così scrive il Tar nella sua ordinanza provvisoria – è ormai destinata ad esaurirsi a breve che, anche alla luce degli ulteriori accertamenti svolti sui livelli di inquinamento dell’area, continua a difettare la prova che, per l’arco temporale sopra rammentato, la riapertura della discarica possa cagionare un pregiudizio irreparabile alla salute e all’ambiente, che sia causalmente imputabile alle attività di deposito dei rifiuti, anziché allo stato già compromesso del sito (per come già accertato dall’ARPA); che, perciò, la domanda cautelare va rigettata ”
Questo significa che slitta di altri 3 mesi la chiusura del VII invaso che continuerà a ricevere le tonnellate di rifiuti prodotti dai romani che giornalmente vengono sversati nel sito
“ll Tar Lazio è sicuro che il sindaco di Roma Roberto Gualtieri non prorogherà l’ordinanza della Raggi. Slitta al 2 febbraio 2022 la chiusura del VII invaso della discarica di Albano!”
E’ il commento che giunge a caldo dagli attivisti dell’Associazione Salute Albano – Cancelliera tramite un comunicato diramato sui social in cui promettono battaglia.
“Chiederemo un’udienza di merito per discutere i contenuti del ricorso! Volevano i dati? Li hanno avuti. Eppure non è bastato per sospendere l’ordinanza-vergogna della Raggi. Il VII invaso non potrà chiudere immediatamente, ma dovrà restare aperto per ulteriori e soli 3 mesi in “ragione della comparazione degli interessi”, ossia che la Capitale trovi altri sbocchi e non resti con la spazzatura in strada, così si legge.
Di sicuro i giudici hanno riconosciuto lo stato di compromissione e inquinamento dell’aria, ma non sono sicuri che “la riapertura della discarica possa cagionare un pregiudizio irreparabile alla salute e all’ambiente”.Non ci arrendiamo! presto le nostre prossime iniziative, giudiziarie e mobilitative !”