Serve un turismo responsabile e sostenibile per i Castelli Romani

Serve un turismo responsabile e sostenibile per i Castelli Romani

Castelli Romani – Il nostro territorio è caratterizzato da un ambiente delicato, che costituisce un’attrazione turistica da sfruttare per creare un indotto economico, ma che va pensata in maniera sostenibile.

Di Emanuele Scigliuzzo.

Il turismo è una delle risorse più importanti per il nostro Paese, ma al contempo, una delle meno utilizzate. Un comparto in Italia che incide attorno al 5% sul Pil nazionale, arrivando a superare la doppia cifra se si tiene conto degli effetti indiretti che porta sulla nostra economia. Tuttavia il turismo deve necessariamente tener conto delle caratteristiche del nostro Paese, che altro non sono il punto di forza di questa industria stessa. Tra le priorità, per un turismo sostenibile e che guarda al futuro, certamente va inserita ai primi posti il rispetto dell’ambiente e del territorio che si vuole promuovere. La fruibilità di una zona deve tener conto delle peculiarità della stessa, adeguandosi ai ritmi e alle necessità di chi ha fatto di quell’habitat la propria casa.

Per questo mettere in sicurezza sentieri legati ai laghi può portare un duplice effetto positivo: all’ambiente e a chi sceglie le escursioni per approcciarsi alle nostre bellezze.

Un rispetto che, secondo il Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani, purtroppo qualche volta viene svilito utilizzando soluzioni non propriamente ecologiche o adatte al contesto idrogeologico.
A finire nel mirino di chi da sempre difende l’ambiente, alcune strutture nei boschi e lungo i laghi, “come il parco avventura sull’Artemisio, la palestra a cielo aperto al lago di Nemi, i nuovi stabilimenti balneari al lago Albano, il Centro equestre all’interno del Cerquone” che potrebbero favorire la frequentazione di queste zone, ma con ripercussioni negative sull’ambiente e che “diffondono un modo errato di fare turismo”.

La nota del Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani

“Il Parco Naturale dei Castelli Romani è nato 40 anni fa per difendere la natura del nostro territorio: è la natura che ‘attira’ il turismo, l’assenza di discariche, una cultura ambientale concreta, non strutture in mezzo alla natura per fare altro. Strutture e turismo che scacciano la natura dai nostri luoghi invece di preservarla” si legge nella nota diramata dal Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani.
A preoccupare gli ambientalisti sono l’eccessiva cementificazione e lo sfruttamento per scopi turistici dell’ambiente all’interno del Parco dei Castelli Romani, caratterizzato da un ecosistema delicato, che sta vivendo una crisi profonda a causa dei cambiamenti climatici, ma anche e soprattutto per i comportamenti antropologici.

“L’abbassamento del livello del lago di Nemi è ormai oltre i sei metri” affermano preoccupati, e ancor di più preoccupa il drammatico calo del livello del Lago Albano, dove i pontili i pontili ormai “vengono costruiti con le ruote per inseguire l’acqua”.

Serve preservare tutto il territorio limitando la cementificazione, il disboscamento ed è indispensabile intervenire affinché si metta in atto un piano per evitare che i due crateri lacustri si svuotino completamente.

Siamo tutti responsabili di riserve naturali uniche al mondo, dobbiamo agire in fretta a tutela dell’ambiente e per la promozione sostenibile del nostro territorio.

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Last Updated on 25 Gennaio 2024 by

Redazione

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