Sgarbi e il quadro rubato: “Io indagato? A me nessun avviso d’indagine, il Fatto mente”

Sgarbi e il quadro rubato: “Io indagato? A me nessun avviso d’indagine, il Fatto mente”

(Adnkronos) – Il quadro rubato? "Ancora una volta 'Il Fatto' mente, utilizzando informazioni riservate e del tutto ignote a me e al mio avvocato. Io non ho ricevuto nessun avviso d’indagine. Né saprei come essere indagato di un furto che non ho commesso". Lo afferma in una nota il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, in merito alle indiscrezioni uscite sul 'Fatto Quotidiano'. "E per un reato compiuto 11 anni fa, in circostanze non chiarite dagli inquirenti di allora", aggiunge Sgarbi. "Da questa notizia risulta una palese violazione del segreto istruttorio, l’unico reato di cui ci sia evidenza -spiega il critico d'arte- Da quello che si legge, l’opera è stata malamente tagliata. E quella in mio possesso è in buone condizioni e con una stesura pittorica ben conservata e uniforme". Che prosegue: "Qualunque valutazione va fatta sull’opera di cui quella rubata è manifestamente una copia, come tutte quelle conservate in quel castello di cui nessuno si è preoccupato. Né credo sia un reato fare eseguire la fotografia di un’opera di cui tutti gli esperti hanno visto l’originale esposto a Lucca". "Che la Procura d’Imperia abbia trasmesso gli atti a Macerata come sede competente è una notizia che potrebbe avere un senso, se, come la legge prevede, io ne fossi a conoscenza. Ma cosi’ non e’", scandisce Sgarbi".  "Dovrebbe infatti essere un magistrato, non un giornalista, a stabilire su cosa indagare e sulle complicità di restauratori e fotografi, accusatori improvvisati, ma che potrebbero rivelarsi complici di più gravi reati e omissioni", conclude il sottosegretario alla Cultura. “Udite, udite, il sottosegretario di Stato italiano ai Beni culturali è indagato per furto di beni culturali! Sembra una barzelletta eppure è l’amara verità, l’ennesimo caso che riguarda i membri del governo Meloni che trasforma l’Italia in zimbello internazionale". Così Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. "Vittorio Sgarbi è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Imperia con l’accusa di essersi appropriato di un dipinto del ‘600 che era stato rubato nel 2013. Tutto nasce da alcune inchieste giornalistiche de Il Fatto quotidiano e Report che hanno mostrato forti somiglianze nei dettagli delle due opere d’arte. Adesso – continua – tocca alla magistratura accertare se vi siano ipotesi di reato e quali siano le responsabilità del critico d’arte".  "Su questo nuovo sviluppo la Presidente Meloni e il ministro Sangiuliano non hanno nulla da dire? Oppure per loro disciplina e onore che la Costituzione richiede per i membri di governo sono un optional? Per tutelare l’immagine dell’Italia il sottosegretario Sgarbi si deve dimettere”, conclude Furore.   "Avete visto 'Il ritratto di Vittorio', l'inchiesta di Report su Vittorio Sgarbi e il capolavoro rubato? Una roba incredibile. Ebbene Sgarbi, sottosegretario di Stato alla cultura con delega alla sicurezza del patrimonio culturale, è indagato per furto di beni culturali. Qua siamo oltre l'immaginazione. La Meloni ha qualcosa da dire o utilizzerà la stessa tecnica già collaudata per la strage di bambini palestinesi, ovvero il vile silenzio? Sgarbi, per opportunità politica ed igiene istituzionale, dovrebbe dimettersi all'istante". Lo scrive Alessandro Di Battista su Facebook. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Last Updated on 9 Gennaio 2024 by Redazione

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