Velletri, ancora richieste di personale dal Si.P.Pe per il carcere
Velletri – ll Si.P.Pe. (Sindacato Polizia Penitenziaria) ha scritto di nuovo al Ministro della Giustizia, per la gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Anche il “Piano ferie estivo” è a rischio.
Pochi giorni fa il Si.P.Pe. ha scritto al Ministro della Giustizia Marta Cartabia e alle Autorità di competenza per denunciare la gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria che sta coinvolgendo tutti gli Istituti Penitenziari, ma soprattutto quello di Velletri.
“L’emergenza inerente alla grave carenza di personale – denunciano i sindacalisti Carmine Olanda e Ciro Borrelli – sta privando lavoratori di usufruire dei loro diritti (congedo, riposi, e altri diritti) con grave pregiudizio al benessere psicofisico. Il personale che ogni giorno con spirito di sacrificio ed alto senso del dovere garantisce l’ordine, la sicurezza e la disciplina degli istituti penitenziari, oramai è giunto all’ estremità delle proprie forze perché anziano e stanco. L’Ufficio servizi si trova in grosse difficoltà a garantire tutti i servizi inerenti alla gestione del Penitenziario . L’apertura delle due nuove sezioni adibite al monitoraggio COVID-19 dei detenuti nuovi giunti, ha ulteriormente aggravato i carichi di lavori al personale rendendo la situazione insostenibile”.
“Occorrono risorse umane, formazione, aggiornamento, mezzi ed equipaggiamento adeguati, nonché idonee strategie individuate da esperti, da chi conosce il carcere e non da chi “sente parlare” di carcere. La sicurezza dei nostri Penitenziari non deve essere sottovalutata. Nel Penitenziario di Velletri – continua Carmine Olanda -dirigente del Si.p.pe, attualmente, si trovano reclusi la media di 580 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 411 posti letto. L’organico presente della Polizia Penitenziaria di è di 200 unità a fronte di un organico previsto di 277 unità. E’ scandaloso lavorare con 169 detenuti in più e 77 Agenti in meno”.
“Gli Agenti di Polizia Penitenziaria sono chiamati per tutelare l’ordine pubblico e garantire la sicurezza interna ed esterna del carcere ed hanno il diritto di avere riconosciuti i propri diritti e di organizzarsi la propria vita privata e non di essere tormentati dai detenuti e oberati dai sovraccarichi di lavoro. Più detenuti meno Agenti, – Conclude Olanda – cosa altro dobbiamo aspettare o aspettarci per dare lustro e dignità alla divisa che ogni giorno gli Uomini e le Donne della Polizia Penitenziaria indossano?. Speriamo che non siano monumenti e mezzi busti dedicati ai “martiri” del servizio”.
Al Ministro della Giustizia Marta Cartabia, è richiesto un intervento urgente sulla problematica esposta affinché la Polizia Penitenziaria possa avere il giusto riconoscimento professionale e non sentirsi abbandonata a sé stessa come in questi ultimi tempi.
Flavia Falanga
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