Velletri, Chiostro gremito per Simonetta Agnello Hornby nella seconda serata della VI edizione di “Velletri Libris”
Velletri — Seconda entusiasmante serata per la rassegna “Velletri Libris”, ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e Fondazione De Cultura, che martedì ha ospitato – dinanzi a un Chiostro nuovamente gremito – Simonetta Agnello Hornby, autrice del romanzo “La cuntintizza” edito da Mondadori e scritto assieme a Costanza Gravina.
Nell’anteprima della serata, dopo la retrospettiva sui vini a cura di Massimo Morassut del CREA Viticoltura/Enologia, primo appuntamento con gli “Scritti dal Territorio”: protagonista Priscilla Menin, autrice di “Troverò la felicità entro l’ora di cena” (Il Levante). La scrittrice ha raccontato, rivolgendosi direttamente al pubblico, la storia di Alcide Fr’Alcetto, piccolo filosofo innamorato del Creato, che si dà l’obiettivo più grande di tutti: trovare la felicità. Alle ore 21 sono salite sul palco Cinzia Leone, in qualità di intervistatrice, e Simonetta Agnello Hornby, per una serata tutta al femminile. Introdotte da Guido Ciarla, sono state accolte da un grande applauso. “Queste pagine” – ha spiegato Cinzia Leone, presentando il volume – “sono scritte in parallelo, hanno un lessico famigliare, e appartengono ai ricordi della stessa famiglia”. È un libro sulla contentezza e su come trovarla, senza cercare chissà quali traguardi per essere felici: “la cuntintizza è fare qualcosa che ci fa sentire umani”, ha detto Simonetta Agnello Hornby.
“Non c’è vita senza contentezza, ma questa si trova nei dettagli delle cose. Un esempio? Gli affetti. Una mamma che allatta un bambino, un bambino che si addormenta. Tutto ciò è ‘cuntintizza’. E si può condividere sempre”. “La ‘cuntintizza’ si trova nelle persone, nella vita, negli oggetti, nel ricordo, nella natura. Non si può non avere cuntintizza entrando in questo Chiostro”, ha aggiunto l’autrice, sottolineando come questi attimi siano regali della vita.
Cinzia Leone, che ha letto anche alcuni passi del libro, ha evidenziato il ruolo dei cinque sensi nell’espressione della felicità. La cuntintizza è una specie di amplificatrice dei sensi, uno zoom sui dettagli e sugli attimi magici. Anche la cucina può divenire veicolo di felicità: il cucinare è l’unica cosa che differenzia in toto gli uomini dagli animali, in una sorta di trasformazione della materia. Nel libro c’è anche un catalogo della cuntintizza. “La prima esperienza di ‘cuntintizza’ della mia vita”, ha detto Simonetta Agnello Hornby, “è stata la vista delle formiche sul davanzale. In generale, però, è cuntintizza non dover dare conto a nessuno e viversi gioie non visibili e non nascoste”. Ci sono anche i nemici di questo stato d’animo: persone scontente che contagiano con la loro infelicità, persone che hanno perso la speranza. Ma la cuntintizza si può trovare sempre, all’improvviso, anche con un cavolfiore profumato comprato al mercato.
Diverse le domande del pubblico prima del firma-copie, preceduto dal saluto di Giacomo Zito (direttore FondArC) e Aurora De Marzi, titolare della Libreria. “Velletri Libris” torna giovedì 7 luglio con Federico Rampini. Alle ore 20.00 avrà luogo la degustazione enogastronomica gratuita, alle 20.40 l’incontro con Letizia Corsetti per gli “Scritti dal Territorio” e alle 21.00 la presentazione. L’ingresso alla Casa delle Culture e della Musica è, come sempre, libero.