Velletri: Gianluigi Nuzzi ha presentato il suo saggio a Velletri Libris
Velletri – Mercoledì 20 luglio, alla rassegna “Velletri Libris”, ideata e realizzata da Mondadori Bookstore Velletri-Lariano-Genzano-Frascati-Cisterna e Fondazione De Cultura, protagonista al Chiostro è stato Gianluigi Nuzzi, noto conduttore televisivo e volto della popolare trasmissione “Quarto grado”, autore del saggio-inchiesta “I predatori (tra noi). Soldi, droga, stupri: la deriva barbarica degli italiani” edito da Rizzoli.
Gianluigi Nuzzi è salito sul palco di “Velletri Libris”, introdotto da Aurora De Marzi, e ha dialogato con Emanuele Cammaroto. Questo libro, come ha spiegato, ha un metodo simile a quello che fu già da lui utilizzato in occasione delle inchieste sul Vaticano e racconta atti al 90% inediti. I predatori vengono descritti in maniera minuziosa, e si fornisce di loro un’immagine ben diversa rispetto a quella che può emergere in tv con i tempi di divulgazione ovviamente diversi da quelli di un volume.
“Non è più un fatto di cronaca ma un fenomeno sociale”, ha detto Nuzzi, ammettendo che il suo
punto di vista è “speciale” grazie al mestiere che svolge: “dieci anni di conduzione sono tanti,
dall’osservatorio di ‘Quarto grado’ mi sono reso conto che questi fatti hanno un minimo comune
denominatore che non conosciamo e da cui dobbiamo difendere i nostri figli e nipoti”.
Protagonisti di questo libro sono coloro che utilizzano droghe e benzodiazepine per possedere le loro vittime ignare. Predatori, appunto, perché insospettabili e capaci di usare metodi sofisticati per arrivare alla violenza: “si mimetizzano, si nascondono e colpiscono. Sul lavoro, in università, in uno studio medico: tra noi. Non c’è più banalità del male ma normalità del male”. Fondamentale è stata la ricerca delle fonti: “questo libro ha fondamentalmente due sorgenti informative: gli atti giudiziari con i fascicoli delle indagini svolte. I devices di Alberto Genovese, ad esempio, sono stati utili per capire come lui sia un uomo che vive di complicità emotive e morali di donne e uomini che lo sostengono. Non sono isolati, hanno il loro humus. La seconda sorgente è quella che porta all’ inchiesta”.
La presentazione è stata intervallata da alcune brevi letture, curate da Silvia Ciriaci, che hanno
evidenziato il profilo del predatore attraverso i passi salienti del libro. “Il predatore”, ha aggiunto
Nuzzi, “cerca la ragazza acqua e sapone perché nella sua mente la preda deve essere eccitante e
l’eccitamento viene dall’idea di sporcare la ragazza acqua e sapone. Una ragazza sana, sportiva, che
non si droga, un giorno si sveglia intontita e non sa cosa sia successo. Non capisce perché ha le
chiavi in mano, è a letto stordita. Cerca di ricordare ma non ricorda. Ricorda un colloquio per uno
stage, da un imprenditore suggeritole dai genitori. Cosa c’è di pericoloso? Ciò che inquieta è che il
predatore non è considerato pericoloso, non ha una brutta faccia. Alberto Genovese è figlio di
medici borghesi. Questa ragazza si sveglia devastata, non capiscono, vanno in ospedale e scoprono
che è piena di benzodiazepine”.
Interessante anche l’analisi delle caratteristiche psicologiche dei predatori: “personaggi narcisi e
con doti manipolatorie che sanno celare le loro intenzioni”. “La cosa che più mi colpisce”, ha
concluso Nuzzi, prima di concedersi alle domande del pubblico e al firma-copie, “è che da una parte
vedendo i video facevo uno sforzo immedesimandomi in questi maschi, leggevo le perizie psichiatriche e le dichiarazioni. Cercavo qualche connessione, essendomi occupato di parafilie e perversioni. Qui non trovavo nessuna cosa che ci possa volgarmente assomigliare. Sono capaci di intendere e di volere ma non sono sani. È tutto drammaticamente vero”.