Velletri, la celebrazione per la Giornata della Liberazione in piazza Garibaldi
VELLETRI – In occasione della Giornata della Liberazione, l’Amministrazione Comune di Velletri ha deposto una corona di alloro al Monumento ai Caduti in piazza Garibaldi.
Questa mattina, il Sindaco Ascanio Cascella ha tenuto un discorso, per omaggiare le vittime delle guerre Mondiali e per celebrare il 25 Aprile, Festa Nazionale.
Presenti alla cerimonia diversi componenti della Giunta, del consiglio Comunale, le autorità civili, militari e religiose, le Associazioni combattentistiche e d’arma nonché la Protezione Civile.
Di seguito il discorso integrale del Primo Cittadino:
“Il 25 aprile 1945 è certamente un passaggio fondamentale nella storia d’Italia, celebriamo la Giornata della Liberazione, simbolo di speranza e di rinascita, in ricordo vivo del coraggio, della determinazione e del sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà e per i valori della democrazia. È la data che sancisce la svolta per l’Italia: la fine della Seconda guerra mondiale, del ventennio fascista, dell’occupazione nazista e delle persecuzioni ebraiche, anche se, purtroppo, si protrasse la spinta d’odio divisivo che condusse alle numerose esecuzioni sommarie e al drammatico esodo di migliaia d’italiani.
Iniziava l’affermazione dei valori democratici, perduti con il fascismo, attraverso il percorso che condusse prima al referendum del 2 giugno 1946 che istituì la nascita della Repubblica Italiana, poi, il 22 dicembre 1947, all’approvazione da parte dell’assemblea costituente della carta costituzionale. Non a caso all’articolo 1 si afferma che “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Proprio quel sentimento di democrazia, conquistata con il sangue, deve indurci, non solo nella giornata odierna, a riflettere attentamente sull’importanza della libertà e dei principi che ne costituiscono il fondamento, impegnandoci costantemente nella tutela dei diritti civili, dell’uguaglianza e della pace, respingendo ogni forma d’intolleranza, discriminazione, odio.
In tal senso si esprimeva il Presidente Einaudi auspicando “… un migliore avvenire garantito dal costante rafforzamento delle sue istituzioni democratiche e dalla perenne incolumità da ogni servaggio e da ogni tirannide”.
La condanna di ogni forma di totalitarismo deve quindi imperniare il sentimento comune e costituire elemento di coesione tra le persone, rammentando però come il tragico ricordo del sacrificio offerto per la democrazia non debba sancire il riaccendersi di odi e divisione, altrimenti quel sacrificio sarebbe stato vano. In questo giorno di festa per l’Italia, vorrei esprimere un pensiero affettuoso di solidarietà verso tutte quelle popolazioni ancora vittime dei totalitarismi e dei conflitti bellici, augurando loro di avere presto la festa di liberazione.
Guardiamo dunque al futuro, impegniamoci ad essere custodi vigili dei principi democratici e a costruire una società più inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti, partendo appunto da una giornata, come quella odierna, che non può e non deve avere un sapore divisivo, circoscrivendola a colori politi. Ricordiamoci il sacrificio per l’odierna libertà, affinché sia monito nei nostri giorni di indiscusso rispetto di ogni forma di libertà costituzionalmente garantita e di condanna di qualsivoglia forma di totalitarismo e dittatura. Festeggiamo dunque i principi posti alla base del nostro ordinamento, affinché siano generalmente condivisi e costantemente affermati come pilastro del futuro politico d’Italia, d’Europa e auspichiamo di tutte le nazioni”.
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Last Updated on 25 Aprile 2024 by Autore G