Velletri – Torna alla ribalta la “Grotta della Pozzolana”, vecchio rifugio di guerra
Luoghi segreti a due passi da Roma è un gruppo molto conosciuto e seguito su Facebook: conta, infatti, oltre 100mila iscritti.
Ebbene, negli ultimi giorni è diventato straordinariamente virale il post di Luigi Plos, che porta all’attenzione, attraverso le parole di Andrea Celani, un luogo segreto di Velletri: la Grotta della Pozzolana, che persino alcuni abitanti della zona hanno detto di non conoscere.
“Alle pendici del Monte Artemisio, lungo il selvaggio canyon del Fosso Minello, giunti in un tratto di campagna compreso tra la Via Appia vecchia e l’Appia nuova, risalendo la folta boscaglia di castagni nel dorso scosceso della collina appare la sconosciuta Grotta della Pozzolana” scrive Andrea Celani.
“Le grotte nascoste nella campagna di Velletri furono scavate dall’uomo per conservare il vino intorno al 1800. Forse per le grotte più antiche si può parlare anche del 1400. In seguito la natura vulcanica del territorio ha permesso che il terreno fosse sfruttato anche per tirare fuori la pozzolana per scopi edilizi”.
“Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che nel 1944 distrussero Velletri, in questa grotta trovarono rifugio e salvezza famiglie e numerosi abitanti di Velletri che, nascosti nella fitta vegetazione, riuscirono a scappare dagli attacchi aerei. A ridosso della Grotta della Pozzolana c’è la grotta del Fosso Minello e nelle campagne di Velletri se ne trovano altre da esplorare”.
Le foto sono di Riccardo Salvatelli. Importante la testimonianza di Fabio Taddei. “Queste grotte si trovano in un bosco di castagni a ridosso di Fosso Minello a Velletri” spiega. “Le grotte erano all’interno della proprietà di mio nonno Americo Taddei.
“Durante la seconda guerra mondiale ci si rifugiarono molte famiglie della zona, tra le quali la nostra famiglia, con mio padre Bruno che aveva allora 10 anni e che, insieme a mio nonno, mi ha raccontato molti aneddoti di vita di quel periodo molto particolare”.
“Sono stato contento di accompagnare sul posto Riccardo Salvatelli, autore delle foto, perché sono in un punto inaccessibile a chi non conosce i luoghi”.