Zagarolo – La Guardia di Finanza di Frascati, al termine dell’indagine “Dolce Vita” sequestra oltre 15 milioni di beni immobili e 100 mila euro contanti
Zagarolo – I Finanzieri del Gruppo di Frascati, hanno eseguito un decreto di confisca emesso dalla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma. Confermato per l’intera totalità dei beni dalla Corte di appello capitolina e divenuta definitivo a seguito della pronuncia della Suprema Corte di Cassazione – avente a oggetto beni mobili e immobili, oltre a disponibilità finanziarie, per un valore di circa 15 milioni di euro, riconducibili a quattro pluripregiudicati, dediti alla commissione di plurimi reati anche in forma associativa quali furto, truffa, riciclaggio, ricettazione e lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Sono i componenti di due nuclei familiari, di Zagarolo e di un vicino quartiere romano, composto da due genitori 80enni e due figli di 54 e 45 anni, già indagati nel 2019 nell’indagine “La Dolce Vita” sempre condotta dai finanzieri del Nucleo Operativo del Gruppo Frascati diretti attualmente dal maggiore Teresa Marchesano.
Gli accertamenti economico-patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle, avevano evidenziato, oltre alla pericolosità sociale dei proposti, la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e l’ingente patrimonio nella loro disponibilità, che hanno consentito di pervenire al sequestro nel 2019 e alla confisca di I grado a luglio del 2020.
I 4 pregiudicati manifestavano tutti un elevato tenore di vita, con la frequentazione di esclusivi club della Capitale e delle più rinomate località marittime, raggiunte a bordo di una imbarcazione a vela, anch’essa colpita dal provvedimento con cui lo Stato ha incamerato definitivamente nel suo patrimonio 30 unità immobiliari (ville, appartamenti e terreni), 90 autovetture, conti correnti, quote societarie e l’intero patrimonio di 9 società, tra le province di Roma e Latina, nonché un noto locale della movida romana in zona Tiburtina.
Confiscato anche denaro contante per circa 100 mila euro, trovato in possesso di uno dei membri della famiglia, di cui lo stesso non era stato in grado di giustificarne la legittima provenienza.
L’operazione – che assume un rilevante valore “sociale”, venendo restituiti alla collettività beni illecitamente accumulati dalla “criminalità da profitto” si inquadra nell’azione della Guardia di Finanza, in sinergia con l’Autorità Giudiziaria, volta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni illecitamente accumulati.
Last Updated on 24 Novembre 2022 by